Bakery Piacenza, Chieti è la penultima spiaggia

Marco Sodini, allenatore della Bakery Piacenza (foto Petrarelli)

L’allenatore Sodini: mi aspetto decisione e spirito d’iniziativa. Ce la giocheremo

Diventa Chieti la terra della ripartenza per un Bakery finito in un tunnel oggi lungo otto sconfitte consecutive.
Domani alle 18 la squadra di Sodini si gioca una grossa fetta delle residue speranze di scansare quantomeno l’ultimo posto, che significa retrocessione diretta. Piacenza non vince dal 3 gennaio, ma Matera, l’unica avversaria su cui oggettivamente si può ancora fare la corsa, non brilla per continuità di risultati, inchiodata a quota 14.
Sul pullman per Chieti salirà Sani Becirovic, espulso sabato e squalificato martedì: una giornata. La società ha deciso di pagare l’ammenda e dunque Sodini potrà continuare ad affidargli la regìa.
Ma probabilmente con qualche precauzioni. «Già – conferma l’allenatore di Viareggio – perché Sani arriva da una settimana difficile, cominciata con una botta al ginocchio e proseguita con l’influenza. Non sarà al massimo, non potrà avere un minutaggio elevato, ma è naturale che la sua presenza sia per noi davvero preziosa».
Chieti, roster non profondissimo, con rotazioni limitate, ma forte di diversi giocatori di sostanza: «Ha grande talento sugli esterni, la nostra partita in difesa dovrà svilupparsi soprattutto lì. Più in generale, mi aspetto da parte dei miei ragazzi molta decisione e spirito d’iniziativa fin dal primo minuto. Ce lo siamo sempre detto: per vincere serve continuità di rendimento per tutto l’arco della gara. Naturale che esibire un approccio di quelli convinti e convincenti può consegnarci lungo la partita nuove certezze e convinzioni».
Sodini garantisce che di energie nervose il gruppo ne ha ancora tante da spendere. E per quanto riguarda l’aspetto fisico, la situazione è accettabile: «Ripartiamo dal presupposto che possiamo ancora lasciare un segno importante in questo campionato. Su questa base, l’impegno di tutti noi dovrà essere quello di essere tutti sulla stessa pagina».
Cioè giocare un basket che possa principalmente venire incontro alle esigenze della squadra. Che significa trovare una velocità di gioco comune e individuare tanto fosforo nella lettura delle varie situazioni.
«Proprio così – conferma Sodini – Ripartiamo dalla disponibilità di tutti a mettere davanti a tutto il rendimento della squadra».
Pensierino finale su Rombaldoni, fin qui leader tecnico e carismatico. Il “Romba”, al centro dell’ennesimo campionato di spessore, ultimamente sembra essere sceso dall’eccellenza. Ci sta. Sodini gli regala cucchiaiate di miele: «Premetto che Rodolfo è il giocatore e la persona che ogni allenatore vorrebbe avere sempre in squadra. Più nel dettaglio, nell’arco di una stagione una flessione di rendimento diventa fisiologica per tutti. Naturale che su di lui ce ne accorgiamo subito per tutto quello che ha fatto fin qui. In più, gli altri si sono preparati sempre meglio a giocare contro di lui e anche questo ha il suo peso. In questo momento Rombaldoni per me è l’ultimo dei problemi, anzi, non è proprio un problema».
Con la consapevolezza che un miglioramento del quadro generale, automaticamente, permetterebbe al “Romba” di pensare un po’ meno ai freni della squadra e a concentrarsi un po’ di più su se stesso. Con indubbi benefici per tutti.

Carlo Danani