Bakery Piacenza, obiettivo A2. Mauro Bonaiuti nuovo Direttore Tecnico

Un mese esatto per ripartire. Il 22 maggio il Bakery lasciava a Cento anche l’ultima speranza di salire in serie A2. Di quella ferita oggi rimane una larga cicatrice. Una ferita comunque ormai alle spalle, che ha lasciato in eredità tanta voglia di riscatto. «Il mio Bakery – attacca Marco Beccari, tornato più carico che mai -è pronto a ritentare la scalata alla serie A2.Ci lasciamo alle spalle una stagione fallimentare. Se consideriamo gli investimenti fatti e il risultato sportivo raggiunto, cioè la semifinale, questa non può che essere l’unica conclusione possibile».

UNA MEZZA RIVOLUZIONE

L’esperienza di Stefano Bizzozi sulla panchina del Bakery è durata una sola stagione. Della rosa uscente, soltanto 4 saranno le conferme: Sanguinetti, Samoggia, Magrini e Soragna. «C’erano tutti i requisiti per arrivare fino in fondo – riprende Beccari – non ci siamo arrivati e allora è giusto voltare pagina. In maniera decisa. Non entro nel merito, comunque ognuno si prenda le responsabilità del caso. Abbiamo vinto tantissimo, soprattutto nei primi mesi del 2016. Ebbene, alla fine scopriamo che tante vittorie sono servite soltanto per mascherare difetti e problemi poi esplosi in un colpo solo in 5 giorni, durante la serie con Cento.Non si è lavorato a sufficienza per reggere i momenti di crisi: questa è la morale di una stagione che ci lascia tantissimo amaro in bocca».

GASPARIN E INFANTE

Nel mazzo delle partenze, ce ne sono due che Beccari vuole sottolineare: «Salutiamo Gasparin e Infante con tanta gratitudine e affetto. A Piacenza lasciano un segno importante. Adesso è giusto che prendano la loro strada, hanno richieste di mercato e auguro loro tanta fortuna».

IL PRIMO NOME NUOVO

Bonaiuti e Beccari nel 2012, alla presentazione del giocatore come nuovo acquisto Bakery. Ritorna come direttore tecnico

E’ Mauro Bonaiuti il primo volto del Bakery che verrà. L’ex giocatore del Bakery torna a Piacenza come direttore tecnico, fortemente voluto da Beccari. «Mauro è un profondo conoscitore di basket, sarà il punto di contatto tra allenatore, squadra e presidente. Nel merito tecnico non entrerò mai, io non sono un allenatore. Ma chi viene al Bakery deve capire che qui il presidente va considerato come un manager che gradisce essere coinvolto su tutto. Poi, naturalmente, l’ultima parola spetta al settore di competenza, ma le informazioni e la comunicazione non devono mai mancare». Così Beccari fotografa un passato in cui, comunque, c’è tanto da salvare: «Dove trovo la forza di ripartire? Dal calore e dall’entusiasmo della gente che per mesi ha riempito il nostro Palasport. Sempre e comunque il pubblico mi è stato vicino, anche in questi ultimi tempi non ha mai smesso di dimostrarmi la sua vicinanza. E allora? Allora rilancio alla grande, perchè il Bakery rappresenta Piacenza e un’immensa voglia di pallacanestro». A proposito, una pallacanestro che nella sua storia, in provincia, mai come nella stagione alle porte propone un’offerta così completa:Assigeco in A2, Bakery in B, Fiorenzuola in C Gold, Castellana in D, più tre squadre in Promozione, Basket Sole,Cortemaggiore e Virtus Ponte dell’Olio. «Il mio primo pensiero va ai giovani. Questo è uno sport meraviglioso e avere così tante occasioni di ammirarlo e di praticarlo, da appassionato quale sono, non può che farmi immenso piacere».

 

Beccari e la serie A2 al Palabanca, cioè a neanche due chilometri in linea d’aria dal Palasport. «Credo che nella vita ognuno debba percorrere la sua strada. Io percorro la mia, con tanta convinzione. Finchè avrò un pubblico con oltre mille persone e tutto questo entusiasmo attorno, non mi fermerò mai. Partendo dal presupposto che secondo me lo sport non è un affare, ma un concentrato di sentimenti, una follia razionale che è bellissimo vivere e condividere attorno a una stessa bandiera. E quella del Bakery, biancorossa, continuerà a sventolare».

IL VIVAIO COME PRIORITA’

«La prima squadra è importante, ma il settore giovanile non è da meno. Rilanceremo, aumenteremo il budget da destinare al vivaio, faremo in modo che anche le famiglie con meno possibilità possano mandare i loro figli a fare basket da noi.Ci credo e ci credo sempre di più».

Carlo Danani, Libertà 23/06/2016